Saranno le polizze Vita e infortuni a pagare per la scomparsa dell’IMU. L’entrata in vigore del tanto discusso Decreto legge 31 agosto 2013 n. 102 recante “Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di Cig e di trattamenti pensionistici”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 204/2013 presenta una brutta sorpresa per il mondo del risparmio gestito.
Secondo quanto scritto nel decreto, infatti, saranno i sottoscrittori delle polizze Vita e infortuni a pagare per compensare i mancati introiti dovuti alla cancellazione dell’IMU, grazie ad una forte riduzione del tetto massimo di detraibilità di questi strumenti che dovranno fare i conti, da qui a due anni, con un taglio di quattro quinti. In una parola: addio vantaggi fiscali per chi sottoscrive questi strumenti.
Restano ancora invariate le aliquote per la deduzione dei Piani Individuali Pensionistici, cioè resta invariato il tetto massimo dei € 5.164/annui da poter dedurre dal proprio reddito, sia per lavoratori autonomi che per lavoratori dipendenti, e beneficiare del vantaggio fiscale pari al valore della tassazione applicata sul proprio reddito lordo.
I Piani Individuali Pensionistici, oltre che colmare il disavanzo che si andrà a creare tra il proprio reddito da lavoro ed il valore della pensione, offrono un grosso vantaggio fiscale e finchè lo Stato non sarà costretto ad applicare manovre correttive anche
Su questi prodotti, il vantaggio resterà ancora molto alto.
Prima di vedere sfumare anche questa opportunità è importante approfittarne finche sarà possibile.
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